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Una lettera al mese: Inseguimento nell’Oceano Pacifico N°1

BiscarettiFronteBiscarettiRetroNOTIZIE STORICHE Nei primi anni del secolo scorso l’Italia faceva parte, buon ultima, delle cosiddette Grandi Potenze Europee. Un ruolo che andava adeguatamente dimostrato e sostenuto in tutto il mondo. Questo compito era affidato alla Marina Militare Italiana che, oltre a mantenere una Squadra navale in Estremo Oriente, effettuava numerose crociere oceaniche con le sue navi allo scopo di “mostrare la bandiera” in ogni angolo del mondo e, in aggiunta, di pubblicizzare i progressi dell’industria cantieristica italiana. E’ questo il caso del viaggio di circumnavigazione della “Regia Nave Liguria” un incrociatore leggero che, al comando del Duca degli Abruzzi, partì da la Spezia il 29 agosto 1903 per farvi ritorno il 18 aprile 1905 dopo aver visitato i porti delle due Americhe, dell’Australia e dell’Asia. IL DESTINATARIO La lettera raccomandata con ricevuta di ritorno (se ne riscontrano tracce al verso) qui illustrata è indirizzata al comandante in seconda della nave: Capitano di corvetta conte Guido Biscaretti di Ruffia. Più precisamente l’indirizzo, scritto in spagnolo, recita:“Sr. Conde Guido Biscaretti di Ruffia 2° Comandante el crucero Italiano Liguria Punta Arenas [Cile] o adonde se encuentra. L’ultima precisazione [o dovunque si trovi] valeva il nostro ibi vel ubi e implicava per ogni servizio postale una particolare cura nella ricerca del destinatario. Ciò diede origine a un vero e proprio inseguimento nell’Oceano Pacifico. LA LETTERA Spedita il 20.2.1904 da Santiago del Estero, una località nel nord dell’Argentina e indirizzata a Punta Arenas, porto all’estremo sud del Cile, la lettera vi arrivò troppo tardi: la “Liguria” era già ripartita il 1.3.1904 per Valparaiso (Cile centrale) . Qui la lettera giunse, ma ancora in ritardo; la “Liguria” aveva già salpato il 17.3.1904 per Callao (Peru). L’ufficio postale di Valparaiso appose l’etichetta di raccomandazione (Valparaiso Transito) e l’annullo a data 6.4.1904 poi inoltrò il tutto a Callao dove la lettera giunse il 18.4.1904 ma… la “Liguria era già ripartita da quindici giorni! Dopo essersi informati sulle prossime tappe della nave e, ritenendo inutile inseguirla in ogni scalo, i peruviani decisero di “saltare” buona parte delle tappe previste dalla “Liguria” negli scali dell’Oceano Pacifico e indirizzarono direttamente la lettera al consolato italiano di Hong Kong. Ma la posta in partenza da Callao faceva, attraverso l’istmo di Panama, la rotta Atlantica; il 10.5.1904 la lettera venne quindi sbarcata a New York da dove proseguì per ferrovia fino a San Francisco arrivandovi il 16.5.1904 (mancando la “Liguria” di un solo giorno!). Da lì, dopo aver applicato l’etichetta di raccomandazione la lettera venne inviata a Hong Kong dove, questa volta, giunse troppo in anticipo. Nel frattempo, infatti, la “Liguria” stava viaggiando verso il Sud-Pacifico e l’Australia e, a Hong Kong, il consolato italiano era evidentemente privo delle necessarie informazioni. Dopo avere invano avvisato il consolato (timbro ADVERTISED con data in rosso 20/6/04) la busta rimase infatti giacente presso la posta di Hong Kong fino a quando, dopo aver ricevuto due ulteriori timbri ADVERTISED UNCLAIMED e REBUTS venne rispedita a S. Francisco (scritta a inchiostro rosso “Unclaimed return to sender 14/10/04”) dove arrivò l’11 Nov. 1904 per poi essere di nuovo rispedita a Hong Kong (indicazione a inchiostro rosso + annullo violetto FORWARDED Registry Div. S[an] F[rancisco] P[ost] O[ffice]). Ora era troppo tardi per raggiungere la “Liguria” che era ripartita il 13.12.1904 per l’Oceano Indiano. La busta venne allora re-indirizzata a Singapore dove giunse il 2.1.1905 per essere finalmente consegnata al suo destinatario l’11 gennaio come da nota manoscritta al verso. L’inseguimento, durato oltre 10 mesi, si era finalmente concluso! Descrizione a cura di Paolo Zavattoni - Continua

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