La convenzione postale tra il Regno di Sardegna e il Regno Unito, successivamente estesa al Regno d’Italia, prevedeva per le lettere in partenza dall’Italia un’affrancatura di 60 centesimi per ogni porto di 7,5 grammi, corrispondente a 1/4 di oncia.
Nel caso specifico, l’affrancatura di 3 Lire corrisponde a 5 porti, ovvero a una lettera con peso compreso tra 30 e 37,5 grammi.
Probabilmente per timore che l’alto valore facciale dei francobolli potesse indurre qualcuno in tentazione di staccarli prima del regolare annullamento, lo spedizioniere della ditta li annullò preventivamente con il timbro aziendale, un gesto irregolare ma volto a tutelare l’integrità della spedizione.
L’irregolarità fu tollerata e la lettera venne regolarmente instradata. Questo episodio anticipa, in un certo senso, la pratica dei francobolli con perforazioni private (perfin), che sarebbe stata ufficialmente regolamentata solo alcuni decenni più tardi.