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Un po’ di matematica per iniziare il 2014 di Filippo Bolaffi
Cari Collezionisti, Amici lettori,
è passato quasi un anno dal mio primo editoriale su Il Collezionista e si è anche concluso il mio primo anno pieno al vertice della Bolaffi S.p.A., la società che edita questo mensile. Sarebbe tempo di bilanci, ma preferisco proiettarmi verso il futuro. L’Italia si trova ancora nel mezzo della sua più grave crisi economica dal dopoguerra; crisi che ha pesantemente influenzato anche il nostro mondo filatelico, sia nel collezionismo al dettaglio, sia nel commercio all’ingrosso. sul mercato dei cosiddetti beni non necessari – quali sono i francobolli – si sono avute ricadute negative causate dalla combinazione di minore disponibilità finanziaria nelle mani degli italiani e maggiore cautela negli acquisti da parte di chi invece le risorse ancora le possiede. Il risultato è stato una situazione difficile in atto ormai da quasi cinque anni che negli ultimi dodici mesi ha visto una forte ricaduta sul mercato filatelico, andando spesso ad abbassare drasticamente il punto di pareggio tra domanda e offerta, cioè il prezzo di mercato dei francobolli italiani. Non si può però generalizzare per tutti i periodi storici, e soprattutto bisogna operare dei distinguo per i diversi livelli qualitativi di uno specifico oggetto filatelico. Per capire nel dettaglio queste differenze rimando alle pagine interne (pp. 4-7), dove è approfondito il progetto del nuovo Bolaffi. Il catalogo dei francobolli - Volume Italia, in uscita questo mese. Desidero però condividere anche qualche pensiero positivo per il futuro dei nostri amati francobolli. Nonostante tutto, i commercianti continuano a essere molto attivi nell’acquisto all’ingrosso, a dimostrazione del fatto che al giusto prezzo sono ancora in tanti a credere in questo business e nella sua pronta ripresa. Inesorabilmente il francobollo sta svolgendo sempre meno la sua funzione di tariffa postale con l’indubbio risultato che ormai per pochi è un oggetto di uso comune, mentre diventa sempre più un oggetto da collezione, testimone di un passato che ne nobilita l’importanza. Un catalogo con quotazioni più fedeli alla realtà di mercato renderà il percorso collezionistico più chiaro anche al neofita che, paragonandolo a mercati a lui più familiari (come quello immobiliare), avrà meno paura nell’affrontarlo e nel fidarsi delle controparti, con un conseguente rimbalzo della domanda. Sebbene una discesa dei prezzi possa apparire inizialmente come una cattiva notizia, in realtà rivela almeno tre aspetti positivi: per coloro che sono già in possesso di una collezione avanzata, la possibilità di mediare l’acquisto di pezzi comprati ad alti valori di mercato con altri adesso disponibili a prezzi inferiori; per altri, che non potevano riempire alcune caselle, diventate irraggiungibili, l’opportunità di avvicinarsi di nuovo alla loro passione con un budget più abbordabile per tutti; la constatazione che anche in momenti di difficoltà diffusa ed evidente, i buoni francobolli tengono senza crollare, a dimostrazione del fatto che la filatelia non solo è un bellissimo hobby, ma anche un solido bene rifugio. Concludo con i miei migliori auguri per un bellissimo 2014, all’insegna di tante soddisfazioni collezionistiche, e con un ringraziamento sentito a tutti i lettori che nel corso dell’ultimo anno ci hanno seguito fedelmente, rimproverato in modo costruttivo e spesso plaudito per i molti cambiamenti effettuati, e che sicuramente non finiranno nel 2014!
P.S. La matematica citata nel titolo non me la sono dimenticata. So che per molti avrebbe potuto essere un argomento indigesto e per questo l’ho lasciata alla fine. L’equazione di secondo grado formulata in copertina rappresenta la parabola che sintetizza il nuovo modo di identificare i prezzi dei francobolli in base al loro standard qualitativo. Questa è la ricetta del Catalogo Bolaffi 2014. All’interno trovate tutti gli ingredienti.
Editoriale tratto da Il Collezionista, gennaio 2014 (p.1)
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